martedì 17 maggio 2011

Il razzismo

Un pò di tempo fa ho letto un libro intitolato: "Il razzismo spiegato a mia figlia" scritto da Ben Jelloun Tahar. E' un libro molto corto e semplice da comprendere. Mi ha fatto capire che anch'io ho commesso degli sbagli enormi durante la mia breve vita. Ho sbagliato a criticare le persone solo secondo le apparenze, il poiché è un grave errore che porta a una certa prassi nel modo di pensare in generale. L'importante è rendersi conto degli errori che si fanno, pentirsi e cercare di cambiare. Comunque il libro l'ho letto in un solo giorno ed esso ha una struttura molto semplice, è un dialogo tra l'autore Ben Jelloun e sua figlia che frequenta le elementari a Parigi (sono marocchini che vivono in Francia da molto). Sua figlia è curiosa e vuole sapere perché la sua maestra e una sua compagna criticarono un suo compagno africano solo per il suo colore della pelle. Suo padre cerca di spiegarle che cos'è il razzismo e del perché la gente la pensa in una certa maniera e si comporta in modo distaccato e violento nei confronti di alcuni stranieri. Essendo una bambina lei non può capire perché qualcuno debba odiare un altro bambino per il colore della sua pelle.
 Il bambino non fa differenze, lui gioca con tutti e non fa caso alle diversità fisiologiche e il diverso colore della pelle. Non lo fa se è educato bene dai suoi genitori e non gli è trasmessa quella mentalità stessa di certi adulti. Il padre spiega alla figlia in maniera semplice e cerca di dirle che non deve odiare a sua volta, è sbagliato. Bisogna cercare di comprenderli, parlare con loro e diventare amici per far vedere che lei non è come loro e non ha paura. Non è un bene che i genitori educhino male i figli e non bisogna trasmettere questo ai nostri bambini perché loro faranno lo stesso in futuro con i loro figli. Bisogna controllarsi e ragionare in momenti di stress e non dire ciò che si pensa di fronte ad un bambino. Un bambino impara e un adulto non cambia facilmente.
Un razzista non ha frontiere e non ha cultura, un razzista può essere romeno, italiano, spagnolo, francese, polacco, americano, inglese ecc. Lui è aggressivo, violento e ha paura di ciò che è diverso da lui, è egoista e odia tutto ciò che è diverso dalla sua vita mondana. Si sente minacciato dallo straniero, invaso nel suo territorio e nei suoi beni. Un razzista non ha il senso dell'umorismo, perché in generale spende il suo tempo odiando e balbettando in luoghi pubblici quando vede uno straniero. Come un animale si sente invaso nel suo territorio e reagisce in modo violento per difendersi cosi fa anche il razzista. A differenza di un animale, l'uomo possiede la ragione , infatti se ragiona è in grado di controllarsi. Evidentemente se non lo fa è razzista ed elabora concetti strani, per esempio che gli uomini sono diversi tra loro e ci sono razze superiori(la sua nazione o quelli come lui) e razze inferiori(tutti gli altri stranieri). Lo fa perché non sa come giustificarsi e abbina discorsi scientifici ai suoi concetti strambi. In questi casi se ci si mette pure la politica per manipolare la paura, allora i risultati sono ovvi: odio generalizzato e terrore imposto ai cittadini verso gli stranieri (classico esempio dei romeni ladri, stupratori o dei marocchini spacciatori, terroristi, criminali,cose non vere insomma). Se un romeno ha stuprato o un marocchino spaccia, non vuol dire che tutti i romeni sono stupratori e tutti i marocchini sono spacciatori. C'è anche il razzismo verso gli italiani da parte delle vittime del razzismo. Le vittime si sentono odiate perciò rispondono con tanta violenza e odio verso i razzisti pensando che tutti gli italiani sono razzisti, il poiché ancora non è vero. Lancio un invito a tutti i lettori di leggere il libro e  vedremo se il razzismo sarà ancora un fenomeno così divulgato.

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